mercoledì 18 luglio 2007

Come costruire un mondo nuovo?

“Noi viviamo una vita folle, contraria ai più semplici ed elementari dettami del buon senso; per salvarci dall’orrore nel quale viviamo (…) dobbiamo rientrare in noi stessi e risvegliare in noi quel senso e impegno morale che è proprio degli esseri ragionevoli”.
Queste parole che Tolstoj ha scritto un secolo fa, ci ricordano la necessità di ritornare tutti a sentirsi responsabili di tutto. Ci troviamo di fronte a un sistema insostenibile, che porta alla morte.
E’ fondamentale tornare a parlare di etica. I beni di questo mondo devono essere il più equamente possibile divisi fra tutti i membri della comunità. E’ importante recuperare la logica cristiana che è l’economia di uguaglianza dello spezzare il pane, del condividere quello che si ha.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

HANNO SCRITTO...

mariangela_Italy ha detto...
Ama e fa' ciò che vuoi! E' la prima frase che mi viene in mente nel pensare e credere a un nuovo modo di vivere la storia e di abitare il nostro, e sottolineo, nostro mondo!
Un amore pieno e gratuito in cui l'altro e non me stessa possa essere il centro; in cui Dio e non il mio io possa essere il modello e la motivazione di ogni scelta.
Credo nella necessità e nel coraggio di dare vita a "coscienze decentrate" e libere, a una nuova etica che si occupi e preoccupi dell'Altro: non ulteriori elenchi di prescrizioni e divieti, nè promesse collettive e impersonali, ma fede rinnovata in ideali grandi, stima profonda nella bontà originaria dell'essere vivente e un nuovo modo di guardare l'Altro, quel fratello vero, che incontro ogni giorno sulla mia strada.

lunedì, 10 aprile, 2006


pervinca ha detto...
Secondo l’ottica religiosa, gli uomini sono tutti figli di Dio e fratelli tra loro.
Allora perché il lavoro di un uomo, a parità di tempo e di fatica, deve essere pagato cento, mille, diecimila volte più di quello di un altro uomo?
Scriveva Gandhi: “Credo nella divisione del lavoro. Ma insisto sull’eguaglianza degli stipendi. L’avvocato, il dottore o l’insegnante non ha diritto a un compenso più alto di quello dello spazzino”.

martedì, 11 aprile, 2006


Anonimo ha detto...
E'importante capire che l’interesse collettivo coincide con il proprio interesse personale.
Ed è anche necessario riconsiderare il nostro stile di vita come “gesto politico” che incide nel contesto globale.
L'alternativa c'è. C'è un modo di pensare e di agire alternativo, basato su piccoli gesti quotidiani attraverso cui il sistema può cambiare.

mercoledì, 19 aprile, 2006


Anonimo ha detto...
secondo me non si tratta solo di comprare il caffè nei negozi equo/solidali invece che al supermercato. dobbiamo vivere una cultura di pace, e non in astratto, ma nel concreto. Sicuramente è più difficile evitare di fare la guerra con il nostro collega in ufficio che con chi sta dall'altra parte del mondo. ***

venerdì, 12 maggio, 2006


Anonimo ha detto...
Costruiamo un mondo nuovo, incominciando a costruire noi stessi.

domenica, 04 giugno, 2006


Anonimo ha detto...
Trovo impegnativa, ma importante la raccolta differenziata dei rifiuti. Se vogliamo creare um mondo migliore è necessario partire dalla piccole cose e farlo personalmente, senza aspettare che siano sempre gli altri a incominciare...

mercoledì, 30 agosto, 2006


Anonimo ha detto...
E' difficile riuscire a parlare di comunità oggi, sembra tutto così individualistico il mondo. Una volta una mia amica non cristiana mi ha detto :"Vorrei essere una colonna di questo chiostro, per sentirmi parte di qualcosa".
L'ho abbracciata, ma quanto l'ho capita. Anche in internet si cerca un dialogo globale che nel mondo quotidiano non si vive.

sabato, 17 febbraio, 2007

Anonimo ha detto...

E' vero che ogni nostro gesto incide nella globalità! Capire e mettere in pratica questo è oneroso e difficile, ma è la chiave per migliorare il mondo.

Riconfermo ciò che ha ricordato l'utente Mariangela in qualche commento più su: ama e fa ciò che vuoi!

Cosa significa "amare"?

Amare: ascoltare, essere presenti, guardare negli occhi, carezzare, consolare, istruire. correggere, fare qualcosa che costa per noi e per gli altri!

Amare prima di tutto se stessi educandosi a qualche rinuncia.

Felicità: la serenità del cuore.