Chissà perché, ogni qualvolta si parla di bene, si pensa inevitabilmente al suo contrario? Forse perchè il problema del male, insieme a quello del dolore, ha sempre angosciato l'essere umano; o forse perché il nostro particolare Dna è propenso ad avere una visione più pessimistica che ottimistica della realtà, o forse perché, come ci ricorda l'antica favola, le cose negative, specialmente quelle altrui, sono sempre più in vista delle cose positive.
Il bene non fa rumore e stupisce molto meno del male, probabilmente per quel suo aspetto di normalità. La bontà, nella mentalità corrente, è scambiata per ingenuità o minchioneria. Come giudichi il mondo in cui vivi? Oltre ai segni del male, riesci a cogliere i segni del bene?
mercoledì 18 luglio 2007
Il bene cos'è? Come lo si riconosce?
Quale futuro per la famiglia
“Per difendere la famiglia non c’è bisogno di argomenti teologici o religiosi; bastano comuni argomenti umani, perché ciò che la famiglia tutela è innanzi tutto il bene umano” (pag. 81).
Pensando alla mia vita, non potrei immaginarla senza mio padre e mia madre.
Con il loro apporto, diverso e complementare, al mio crescere umano e spirituale. Ritengo che per una maturazione armonica, sia indispensabile che ogni bambino possieda una doppia figura genitoriale, maschile e femminile. Non credo sia rispettosa dei diritti del bambino l’introduzione di figli nella coppia omossessuale con l’adozione.
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Come costruire un mondo nuovo?
“Noi viviamo una vita folle, contraria ai più semplici ed elementari dettami del buon senso; per salvarci dall’orrore nel quale viviamo (…) dobbiamo rientrare in noi stessi e risvegliare in noi quel senso e impegno morale che è proprio degli esseri ragionevoli”.
Queste parole che Tolstoj ha scritto un secolo fa, ci ricordano la necessità di ritornare tutti a sentirsi responsabili di tutto. Ci troviamo di fronte a un sistema insostenibile, che porta alla morte.
E’ fondamentale tornare a parlare di etica. I beni di questo mondo devono essere il più equamente possibile divisi fra tutti i membri della comunità. E’ importante recuperare la logica cristiana che è l’economia di uguaglianza dello spezzare il pane, del condividere quello che si ha.
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Ricostruire un umanesimo di pace e di amore.
E' possibile?
Gli occhi dell'altro, di Aldo Maria Valli
"La religione non è, e non deve diventare, un pretesto per i conflitti" ha detto più volte Giovanni Paolo II. Questo papa, fino alla fine della sua vita, ha investito tutte le forze fisiche, morali, intellettuali e spirituali per dire no alla guerra.
La sua è stata un'azione senza precedenti contro l'uso della forza come strumento per risolvere le controversie internazionali e a favore del dialogo come strumento privilegiato per scongiurare lo scontro fra le civiltà.
Che cosa resta di questo insegnamento? E' oggi possibile ricostruire un umanesimo di pace e di amore?
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